KENNY GARRETT “Sounds From The Ancestors”

Kenny Garrett, saxophone
Keith Brown, piano
Corcoran Holt, bass
Ronald Bruner, drums
Rudy Bird, percussions, voice
Melvis Santa, percussions, voice

L’ultimo lavoro di Kenny Garrett, Sounds from the Ancestors, è un album dalle mille sfaccettature. La musica, tuttavia, non si colloca all’interno degli stretti confini dell’idioma jazz, il che non sorprende se si considera che il sassofonista contralto e compositore riconosce come punti di riferimento importanti artisti del calibro di Aretha Franklin e Marvin Gaye. Similmente al modo in cui l’LP fondamentale di Miles Davis, On the Corner, ha sovvertito le sue principali luci guida – James Brown, Jimi Hendrix e Sly Stone – per poi creare il proprio universo unico, poliritmico, carico di groove, Sounds from the Ancestors occupa il proprio spazio con chiarezza intellettuale, ingegnosità sonora e peso emotivo.
“Inizialmente il concetto era quello di cercare di ottenere alcuni dei suoni musicali che ricordavo da bambino quando crescevo – suoni che sollevano il tuo spirito da persone come John Coltrane, ‘A Love Supreme’; Aretha Franklin, ‘Amazing Grace’; Marvin Gaye, ‘What’s Going On’; e il lato spirituale della chiesa”, spiega Garrett. “Quando ho iniziato a pensarci, ho capito che si trattava dello spirito dei miei antenati”.
In effetti, Sounds from the Ancestors riflette la ricca storia jazz, R&B e gospel della sua città natale, Detroit. Ma, cosa ancora più importante, il disco risuona anche di una moderna vivacità cosmopolita, in particolare grazie all’inclusione di musica proveniente da Francia, Cuba, Nigeria e Guadalupa.