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Ozieri è una cittadina di oltre diecimila abitanti, la più popolosa del Logudoro, nel centro-nord della Sardegna, a circa 50 chilometri da Sassari, che, già nel XIV secolo capoluogo del Monte Acuto, nel XVIII diventò il secondo centro più importante del nord-ovest.
Centro di potere e cultura, del glorioso passato conserva una grande espressione d’arte romanica.
Le sue intricate e ripide strade lastricate si dispongono ad anfiteatro su un territorio dall’ accentuato pendio con splendidi scorci verso la vallata sottostante.
Il suo tessuto urbano è arricchito da pavimentazioni che si aprono in slarghi, piazzette terrazzate e giardini, ed è caratterizzato dalle altane, loggiati ottocenteschi. Nel centro storico uno degli edifici civili di maggior pregio è il palazzo Costi, imperdibili tratti delle vicende storiche cittadine sono le carceri Borgia. Mentre il principale di culto è la cattedrale dell’Immacolata, costruita nel XV secolo e trasformata nel XIX secolo.
Il centro è costellato da chiese, a partire da quelle dei santi Cosma e Damiano (XVI secolo) e del Rosario (XVII), ma le più importanti sono fuori Ozieri.
La più celebre è la maestosa basilica romanica di Sant’Antioco di Bisarcio che sovrasta la piana di Chilivani e che rappresenta uno dei massimi capolavori dell’architettura medievale in Sardegna. Sede vescovile dell’antica diocesi di Bisarcio, documentata dal 1065 al 1503, l’edificio sorge isolato nel territorio di Ozieri e con la sua imponente mole domina la pianura circostante. Costruita in trachite scura a partire dalla metà dell’XI secolo, la basilica presenta tre fasi costruttive: l’impianto originale romanico, una successiva fase con blocchi sagomati e un portico decorato aggiunto all’inizio del XIII secolo. L’edificio, lungo 33 metri, largo dodici e alto dieci, è caratterizzato da una navata centrale e due laterali, separate da robuste colonne e pilastri. La luce soffusa delle 15 monofore e l’abside semicircolare in stile pisano contribuiscono all’atmosfera sacra. La torre campanaria adiacente, ornata da archetti e lesene, mostra i segni di un crollo. Citata tra il 1065 e il 1082 in alcuni atti di compravendita, la prima cattedrale venne distrutta da un incendio intorno al 1090. Nel rogo andò perduto l’archivio, da cui l’incertezza sulla fondazione. La ricostruzione della chiesa, si deve all’opera di maestranze toscane e francesi. La consacrazione della nuova cattedrale avvenne nel 1164, come sembra testimoniare un’ epigrafe, presente nella zona absidale. Nel Medioevo Bisarcio era un fiorente centro culturale e religioso e la basilica era parte di un complesso di edifici, con palazzo vescovile e canonica. Ciò che resta sono i ruderi di episcopio e borgo rurale.
Paesaggio e arte si fondono nel silenzioso isolamento: la posizione scenografica sull’altura acuisce il fascino della chiesa dedicata al santo patrono della Sardegna.
Nel 1503 la diocesi di Bisarcio, unita a quelle di Castro e di Ottana, fu trasferita ad Alghero; fu ricostituita nel 1803 con sede ad Ozieri.
Nei dintorni, la piana di Chilivani offre altre attrazioni storiche e culturali, tra cui chiese e musei che conservano reperti neolitici, nuragici e romani.
Da visitare anche la chiesa di san Francesco, cui è annesso il convento dei cappuccini, uno dei due monasteri ozieresi. L’altro e il convento delle clarisse, che ospita il museo civico archeologico, che raccoglie le testimonianze di un territorio frequentato fin dalla preistoria. Dalla grotta di san Michele prende nome la celebre cultura di Ozieri, che nel Neolitico recente (fine IV millennio a.C.) si diffuse in tutta l’Isola. Abbondanti le tracce della civiltà nuragica: i nuraghi Burghidu e sa Mandra e sa Jua, pozzi sacri e tombe di Giganti. L’eredità maggiore di epoca romana è il Pont’ezzu, ponte sul rio Mannu.Il paese visse un felice momento artistico nel XVI secolo con le opere del pittore noto come Maestro d’ Ozieri. A proposito di arte, da non perdere il museo diocesano di Arte sacra. Un’esposizione molto particolare e tutta da scoprire è quella del museo etnografico La taverna dell’Aquila. Ozieri, grazie al centro ippico di Chilivani, è da sempre famoso per allevamento e addestramento ippico, una tradizione espressa dal museo del Cavallo. Quanto alla cucina, i dolci che più caratterizzano il paese sono i deliziosi suspiros, biscotti, noti sin dal 1800, a base di mandorle, miele e zucchero, ricoperti di glassa.