
Francesco Cavestri: Jazz ed elettronica ramificazioni di una musica universale giochi interattivi con le macchine musicali del futuro
Max 20 partecipanti – 9 > 100 anni
Francesco Cavestri porta avanti il percorso che vede l’affiancamento del jazz a generi e realtà musicali che negli ultimi anni si sono imposti nel panorama globale raccogliendo innumerevoli appassionati e consensi, soprattutto da parte delle giovani generazioni.
Dopo aver ideato e realizzato una lezione-concerto, tra parole e musica, volta a raccontare i fortissimi legami che ci sono tra due musiche solo apparentemente distanti come il jazz e l’hip hop, Francesco Cavestri ripropone questo vincente leitmotiv affrontando questa volta il vasto mondo dell’elettronica, sempre mediata dal genere cardine della sua esplorazione musicale, ovvero il jazz.
Dal Miles Davis nel suo periodo elettrico, alle atmosfere Headhunters e Mwandishi di un Herbie Hancock instancabile sperimentatore, passando per progetti assolutamente contemporanei come le collaborazioni tra il pianista Robert Glasper e il producer-dj Canadese Kaytranada, senza rinunciare ovviamente a citare e far ascoltare artisti provenienti da tutte le parti del globo, che hanno affrontato il jazz con un occhio sempre rivolto alla contaminazione elettronica: dai ritmi indiani di Trilok Gurtu passando per le virate trip hop del trombettista israeliano Avishai Cohen, fino alle atmosfere brasilian-jazz di Ryuichi Sakamoto insieme alla coppia Morelenbaum o il periodo di Ennio Morricone con il gruppo di improvvisazione Nuova Consonanza.
Insomma, un viaggio tra jazz ed elettronica che attraversa il mondo e varie epoche, e che vuole anche essere un tributo al fondatore e ideatore di Time in Jazz, Paolo Fresu, da sempre interessato a sperimentare e approfondire il legame tra questi due generi.
L’intervento si chiuderà con l’ascolto di brani originali di Francesco Cavestri e il coinvolgimento dei ragazzi presenti nell’utilizzo dell’MPC Studio, il campionatore sonoro più utilizzato dai produttori e musicisti.