Eliana Danzì – Body percussion in gioco 11 > 16 anni (Max 20 partecipanti)
“Il gioco della body percussion” ci porta sulle tracce dell’entusiasmo dell’idea nuova, quella che si accende in testa e si disegna sui volti quando scopriamo di saper fare qualcosa che non ci saremmo aspettati fino a un attimo prima.
Dico sempre alle mie alunne e ai miei alunni: “Vi mostro come faccio io, non come dovrete fare voi”.
Se la musica è di tutti e per tutti, la musica del corpo afferma un’essenza individuale: nella ricerca della fluidità del gesto e nell’ascolto del proprio suono corporeo si scopre qualcosa che ha a che fare con la propria identità.
Il suono che si moltiplica nell’esecuzione d’insieme non soltanto promuove la crescita artistica ed estetica delle bambine e dei bambini, alimentando la motivazione e l’abilità a esprimersi con i suoni, ma pone basi fondamentali per la consapevolezza di sé e l’apertura all’altro e agli altri.
Ecco, quello che propongo è un breve tracciato laboratoriale che esplora con curiosità e divertimento l’aspetto spaziale della musica legato al movimento, lavorando sulla coordinazione, sulla relazione, sull’espressione e sull’invenzione. I processi mentali deputati all’elaborazione spaziale rappresentano infatti un riferimento per il pensiero creativo. Ed è qui che ci attende ogni volta la felicità della scoperta, svelata dal circuito dopaminergico della ricompensa.
Mi impegno, ottengo un risultato, voglio impegnarmi ancora: ciascuna educatrice e ciascun educatore si pone come obiettivo quello di attivare questo “circolo virtuoso”, che scatena il piacere dell’apprendimento. E la radice latina del verbo apprendere contiene in sé forza gestuale: letteralmente, è il gesto del prendere per far proprio, il metterci le mani sopra.
Le performance nasceranno spontaneamente, come risultato condiviso e negoziato, aperte all’utilizzo di qualsiasi oggetto sonoro e di scena, insieme al corpo che si fa strumento musicale.
In un approccio che va dal fare al riflettere su che cosa e sul come si è fatto, la body music sarà il problem setting, il luogo dove “afferrare il problema”, imparare a porre domande e cercare soluzioni al fine di com-prendere il linguaggio della musica e dei suoni.