SAILING FABER dalla Sardegna a Durango con Neri Marcorè, Scarlet Rivera & Borderlobo

Concerto per Fabrizio De André

Produzione originale Time in Jazz in collaborazione con Fondazione De André.

Cantautore, poeta, compagno di viaggio controcorrente, Fabrizio De André è stato uno dei più grandi artisti del Novecento. I suoi dischi non raccolgono solo meravigliose canzoni, ma sono navi che salpano ogni volta verso un nuovo mondo da scoprire: dai cantori francesi, ai porti del Mediterraneo, fino alla scoperta delle Americhe di Bob Dylan e Leonard Cohen.
Nella metafora del mare e dell’incontro, la Sardegna rappresenta il luogo dell’anima, terra fiera di incroci, crogiuolo di culture che Fabrizio e Dori scelsero di vivere.
Tra le querce e i lecci di Tempio Pausania, sulle colline sperdute dell’entroterra gallurese, fu lì che Fabrizio e Dori ascoltarono Desire di Dylan per la prima volta rimanendo folgorati dal violino gipsy di Scarlet Rivera.

Come da tradizione il prossimo 9 agosto si aprirà all’Agnata il Time in Jazz Festival di Paolo Fresu con un omaggio a Fabrizio De André (e quest’anno anche a Dylan, Cohen e Brassens, artisti che Faber ha amato particolarmente).
Special guest sarà la leggendaria violinista di Bob Dylan Scarlet Rivera accompagnata da una super band in cui spiccano il batterista di Leonard Cohen, Rafael Bernardo Gayol e Neri Marcorè.
Il celebre attore marchigiano, fresco del successo per l’esordio alla regia col film Zamora, è uno dei massimi interpreti di Fabrizio De André e a lui ha dedicato diversi spettacoli di successo.
Completano la band il chitarrista Domenico Mariorenzi e i Borderlobo (Alex Kid Gariazzo, Andrea Parodi Zabala, Riccardo Maccabruni, Michele Guaglio).
Un concerto evento con il pubblico che sarà seduto sul verde prato dell’Agnata con amici, musicisti, turisti, contadini, pastori come quando in campagna si festeggia una ricorrenza speciale. La fine della vendemmia, l’inizio del raccolto o quello del festival di Paolo Fresu che impreziosirà la serata con le incursioni della sua tromba insieme a Dori Ghezzi, straordinaria padrona di casa.

«Le opere di Dylan, Cohen e Fabrizio sono così ricche di bellezza che la sola idea di partecipare a un incontro dedicato a questi grandissimi artisti mi affascina ed entusiasma. Posso addirittura affermare di aver conosciuto artisticamente Dylan e Cohen prima di De André, e negli anni è stato poi splendido condividere con Fabrizio la passione verso questi due grandi della musica che Fabrizio ha molto amato e, come sappiamo, tradotto. Ho avuto peraltro la fortuna di apprezzare anche umanamente Leonard Cohen avendolo conosciuto e incontrato più volte di persona. Così come avvenuto in tempi più recenti anche con Scarlet, splendida, nuova, compagna di viaggio.» Dori Ghezzi
«Dylan è l’uomo che mi ha cambiato la vita, è stato il mio simple twist of fate, un pomeriggio di giugno del 1975 sulla tredicesima strada nel Greenwich Village. Ero arrivata a New York da Chicago con un biglietto di sola andata, sapevo che qualcosa di grande sarebbe accaduto ma non sapevo cosa fino al momento in cui sono entrata in studio di registrazione con lui. Mi ha fatto suonare su tutte le canzoni del disco che stava registrando. Quel disco era Desire e uscì qualche settimana dopo col mio violino che prese il posto delle chitarre di Eric Clapton che aveva suonato prima di me. Probabilmente a Eric Clapton questo cambiò poco, per me invece fu l’inizio di tutto. Sono molto emozionata di suonare il mio violino all’Agnata a casa di Fabrizio e Dori e di cantare con lei Hotel Supramonte in inglese in Sardegna». Scarlet Rivera
«Poter interpretare le canzoni di Fabrizio De André nella sua casa all’Agnata, nella quale ha scritto e composto capolavori indimenticabili, è per me una sorta di coronamento di un percorso cominciato anni fa, quando quasi per gioco ho iniziato a fare concerti. Un traguardo ma anche una ripartenza, perché la voglia di fare musica che fa bene non smetterà mai. Sarà ancora più emozionante poter suonare alla presenza di Dori Ghezzi, sapendo che il direttore artistico Paolo Fresu, che ringrazio per l’invito, potrà fare incursioni in libertà rendendo la serata ancora più magica.» Neri Marcorè