
Geograficamente al centro dell’omonima zona del nord est Sardegna, Sant’Antonio di Gallura è un paese relativamente giovane, sorto agli inizi del novecento a partire da una comunità rurale riunitasi attorno alla neonata parrocchia di Sant’Antonio Abate.
Il paese conta circa 1500 residenti, cui si aggiungono gli abitanti della frazione di Priatu e delle borgate del territorio circostante, come San Giacomo, San Santino, Suldarana e La Crucitta. Alcuni di questi sono sede di popolari feste campestri, una delle tradizioni maggiormente sentite in questa parte della Sardegna.
Il territorio comunale si estende per 7600 ettari, tra i comuni di Calangianus, Luras, Arzachena, Luogosanto. Per la sua posizione, a metà strada tra i monti di Tempio Pausania ed il mare, Sant’Antonio di Gallura è un punto di passaggio quasi obbligato per chi dall’alta Gallura si reca in Costa Smeralda o a Palau.
Nonostante non siano attualmente visibili segni tangibili, studi e ritrovamenti hanno confermato la tesi secondo cui l’odierno abitato sorge sul luogo anticamente occupato dal villaggio di Villa de Castro, così denominato in alcuni documenti risalenti al 1300. Lo stesso punto panoramico di Lu Naracu, deve probabilmente il suo nome alla presenza in antichità di un nuraghe di cui si sono tuttavia perse le tracce.
Vicino al belvedere sorge la chiesa di Sant’Andrea risalente a metà XVIII secolo. Attorno al piccolo santuario si sviluppò il nuovo nucleo abitato. Con l’aumento della popolazione, fu necessaria la costruzione di una chiesa maggiore: nel 1912 sorse la nuova parrocchiale di Sant’Antonio abate con pianta basilicale a tre navate divise da arcate, altare maggiore e abside affrescati. Il patrono è festeggiato a metà gennaio con i fuochi di Sant’Antonio abate. Da non perdere è il palazzo Mannu, architettura nobiliare gallurese costruita interamente in granito. Porte e finestre sono delineate da architravi e stipiti, i piani superiori abbelliti da balconi in ferro battuto. L’interno conserva arredi e strutture di inizio XX secolo.
Il territorio di Sant’Antonio di Gallura offre una natura rigogliosa ed un alternarsi di boschi di lecci e sughereti, colline e vallate ricoperte da macchia mediterranea in cui la cultura degli stazzi è ancora presente e considerata come elemento distintivo e fondante degli usi e costumi del posto, dalla cucina alle coltivazioni ed all’allevamento.
Sant’Antonio è inoltre una delle due sponde del Lago del Liscia, creato negli anni sessanta a seguito dello sbarramento del fiume omonimo ed ancora oggi primaria fonte di approvvigionamento idrico della zona. A breve distanza dal paese è possibile visitare, sul versante di Luras, gli Olivastri Millenari di Carana, una delle meraviglie naturalistiche locali, testimoni del tempo e della natura da custodire e salvaguardare.
Nei dintorni si trovano suggestive chiesette campestri, sedi di feste, dove poter scoprire la Gallura più autentica e assaporare prelibatezze come zuppa gallurese e mazza frissa. Spiccano la Madonna di La Crucitta e il santuario di San Giacomo, festeggiati a maggio, San Leonardo e San Giuseppe, celebrati a giugno, e la chiesetta rupestre di San Costantino, forse di origine altomedievale.
Distante meno di chilometro dal centro di Sant’Antonio di Gallura, lungo la strada che conduce al lago Liscia, il Parco di San Giuseppe è abbracciato da un bosco di lecci, sughere ed olivastri secolari. Il terreno venne donato alla comunità di Sant’Antonio dalla famiglia Pala, per farne un luogo di incontro, di accoglienza e di svago per tutti i cittadini.
In seguito alla donazione, un gruppo di persone di buona volontà lavorò intensamente per rendere la località più accogliente. Oltre la pulitura delle piante e del terreno, venne costruita una graziosa cappella dedicata a San Giuseppe, entro la quale una bellissima roccia tafonata accoglie la statua del Santo. Oltre a questa vennero realizzate un’immensa sala con annessa cucina e una pista da ballo per i momenti di festa collettiva e anche lunghe tavole fisse, costruite con cemento e granito, dove possono trovare posto a sedere circa 1800 persone. Oggi una moderna pista ciclopedonale collega il centro abitato a questa piacevole località immersa nel verde.